Un gioco per grandi e piccini
Tutto nasce da un cerchio, una forma geometrica semplice e basilare.
Dalla sua ripetizione e interazione, le rappresentazioni si moltiplicano
e diventano più articolate.
Queste interazioni danno vita a delle figure che cambiano ed ognuna assume
un “mood” specifico, un paesaggio personale che chiamo persona-scape.
Nasce così un linguaggio visivo che attraverso delle carte antropomorfe simboleggia
le tante identità e personalità che ognuno di noi può avere e cambiare nella vita,
a seconda del contesto, dell’età, del lavoro.
Nasce Impersonae, e nasce un metodo: quello del “design-telling”, la narrazione di sé stessi all’altro, reiventando e scegliendo il proprio racconto a seconda del momento,
dell’umore soggettivo, della contigenza ed esigenza quotidiana.
In un presente complesso che ci spinge verso semplificazioni e “scorciatoie”, l’invito è quello di abbracciare la nostra complessità mettendoci “in gioco” con carte analogiche, colorate, e apparentemente spensierate.